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Durante
il XVIII secolo, Parigi diventa la culla
delle idee filosofiche illuministe: nei
saloni, nei primi caffé (tra i quali le
Procope), si discute animatamente d'uguaglianza,
di libertà e di sovranità nazionale.
Proprio a Parigi, e in generale in Francia,
si avvia un rapido sviluppo di una produzione
letteraria dotata di una forte carica di
critica intellettuale nei confronti delle
istituzioni politiche e religiose.
Questi gruppi di saggisti
e scrittori si diedero un'identità collettiva,
una coscienza di partito d'opposizione,
seppur privo di influenza politica diretta.
Essi si chiamarono e si fecero chiamare
filosofi e si attribuirono
il compito di sgretolare con i lumi della
ragione tutto ciò che la pesante e morta
eredità dei secoli passati
aveva trasmesso.
In
Francia si parla di filosofia dei lumi,
altrove, in modo più generale, di illuminismo.
Numerosi edifici furono costruiti in quest'epoca:
l'Ecole militaire, l'Odéon, il futuro Panthéon,
Saint-Sulpice.
La Rivoluzione francese riportò
rapidamente Paris sulla bocca di tutti i
francesi.
La capitale fu il teatro della maggior parte
degli eventi rivoluzionari.
Si trattò di un momento di fondamentale
importanza della storia della Francia, che
segnò la fine dell'Ancien Régime
e il passaggio a una monarchia costituzionale
e poi alla prima repubblica.
La Rivoluzione francese ha messo fine all'assolutismo
monarchico fatto di disuguaglianze e privilegi
proclamando l'uguaglianza di tutti i cittadini
davanti la legge, le libertà fondamentali
e la sovranità dello Stato.
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